Quando una persona che ami è fisicamente in pericolo, trovare la forza necessaria per salvarla è facile. Ma a volte la minaccia non è fisica, a volte è più profonda. In quel caso nessun istinto ti può salvare, nessuna forza sovrumana, nessuna scarica di adrenalina. Non puoi tirarti fuori da solo da sotto l’auto che ti schiaccia. Quello che puoi fare è sederti… e aspettare. E desiderare che fosse andata in modo diverso. (Meredith) -Shonda Rhimes
In questo caso non sono d’accordo con la scrittrice. Oggi mi voglio mettere dall’altra parte e provare a capire come deve essere. Secondo me è una frustrazione dolorosa, è come sedersi e vedere qualcuno che si suicida. Lo so, l’immagine è forte ma è così. E le persone che ti amano sono lì immobili che cercano di fare qualsiasi cosa per aiutarti ma l’unica cosa che possono fare è aspettare che ti aiuti tu. Che ti allacci le scarpe, ti lavi, ti vesti e ogni giorno mangi un boccone in più e non fai parlare la malattia. Tu che scegli di non vomitare, di non spaccarti di sport, di non mangiare per giorni o di mangiare fino a soffocarti.
Loro sono lì, seduti davanti all’impotenza e a volte care compagne DCA ci dimentichiamo che soffrono, magari non quanto noi, ma soffrono immensamente.
Quindi ora tu che stai leggendo, e soffri di qualcosa: DCA, depressione, tumore, qualsiasi malattia… prendi la mano delle persone che ti sono vicine e digli che stai combattendo. PERCHÉ SOLO TU PUOI FARLO.
Lo so sembra scontato, ma non lo è, credetemi.
Giorgia