“Innanzitutto, c’è da dire che lockdown nasce dall’unione di due termini inglesi, “lock” e “down”, cosa che genera un’unica parola. Lockdown, in inglese, si scrive di filato, senza interruzioni. In italiano i termini più adatti per tradurlo sono “isolamento”, “blocco”. Nel caso in cui venga usato come un verbo (“to lockdown”) il modo più appropriato per tradurlo nella nostra lingua è “blindare”, “bloccare”.”
Il mio primo Lockdown l’ho vissuto a casa mia. Quel nido che apparentemente sembra accogliente ma che in realtà è voce e verbo di tante discussioni.
Questo Lockdown sono qui in Val d’Aosta e l’unica cosa che mi viene da dire è che sono in famiglia. Una famiglia un po’ diversa ma pur sempre una famiglia. C’e mia sorella Marta (sorella acquisita) e ci sono tutte le mie meravigliose compagne. (senza nulla togliere ai maschietti della comunità)
All’inizio INCUBO, voglia di scappare, voglia di tornare a rivivere quello che è un po’ la mia messa in scena: LA FUGA.
Ma poi..
Come vi ho detto il cambiamento può essere lento o molto veloce. E forse questi 7 mesi (un po’ interrotti) qualcosa hanno smosso in me.
Nei prossimi articoli vi racconterò un po’ come viviamo il lockdown qui.
Ma raga, andrà tutto bene, almeno, deve.
Nonostante tutti i nonostante Giorgia.