“Quelli che vale la pena di amare veramente sono quelli che ti rendono estraneo a te stesso. Quelli che riescono a estirparti dal tuo habitat e dal tuo viaggio, e ti trapiantano in un altro ecosistema, riuscendo a tenerti in vita in quella giungla che non conosci e dove certamente moriresti se non fosse che loro sono lì e ti insegnano i passi i gesti e le parole: e tu, contro ogni previsione, sei in grado di ripeterli.”
JOHN FANTE
Non so se quando si è malati si possa amare ma io signori credo di essere riuscita a farlo due volte in due modi completamente diversi. Sì perché la prima volta che ho amato non ho amato E. , ho amato il suo mondo. Ho amato la sua anima. Un anima tormentata allora. Una volta dopo aver fatto l’amore mi parlò di colori dell’anima. Mi disse che la mia anima era gialla e nera. Ho impiegato 4 anni per capire cosa intendesse. Forse adesso ora ho la traduzione sotto mano. Gialla come un sole, nera come una piuma. Mi imprestò ,inoltre, un libro di JOHN FANTE con un introduzione fatta da BARICCO che scoprirete essere il mio scrittore preferito. Sembrava quasi un incontro perfetto ma.. Durò poco la nostra conoscenza, il nostro scambio di anime, il nostro desiderarci ma sapere che in quel momento non sarebbe potuto accadere. Lo so, sembra che io vi stia raccontando una storia triste. Il finale non ve lo so dare, perché io e E. per 4 anni abbiamo mantenuto un bel rapporto, tra alti e bassi. Amo ancora la sua anima; Lui non mi dirà mai se ama la mia. Però non gli ho mai detto che per me la sua anima è nera e bianca. Voglio che sia lui a capire il perché.
PS. lui voleva che in questo racconto lo chiamassi Edgard la renna, lo avrei fatto ma era semplicemente troppo lungo.
Sole e Piume 