“Ricorda se non riesci a trovare il Natale nel tuo cuore,
non potrai trovarlo sicuramente sotto un albero.
(Charlotte Carpenter)”
Il natale dovrebbe essere un momento di gioia, condivisione, allegria. L’anoressia non accetta questo. Gli antipasti diventano una scusa per guardare meglio i regali, il primo diventa un bel piatto di verdura, i secondi un piatto di pesce lesso, e il dolce un “no, non me la sento”. Ma io ho sempre avuto un carattere diverso, dovevo nascondere il mio essere malata. Quindi proprio quel giorno decisi di assaggiare tutto. Con grande sforzo ma lo feci. Mi tremavano le gambe, ricordo, e mi veniva da piangere. Lo stomaco si contraeva. Le “voci” nella testa erano sempre più assillanti:”fai schifo, avrai preso 2 Kg, sei grassa, avevano ragione quei bambini a dirti che eri grassotella, avevano ragione quei ragazzi a dire che sei un sacco di merda”. Ma io lo feci.
Mia mamma dice sempre che il mio stomaco è il mio secondo cervello emotivo. Infatti, il 26 dicembre io ero al pronto soccorso con una flebo di Toradol ed un calmante attaccato. Diagnosi: gastrite nervosa. Mi piegavo in due dal dolore.
“La malattia uccide, la malattia oscura tutto. La malattia ti fa perdere tutto ciò di più bello che hai. La malattia fa schifo. La malattia anestetizza. La malattia ti fa provare soltanto paura, terrore e ansia. La malattia ti fa sentire le voci. La malattia ti fa perdere il rapporto che hai con tuo fratello; la complicità che hai con i tuoi genitori. La malattia ti prende l’anima e te la fa a pezzettini. SONO MOTIVI SUFFICIENTI PER CUI DOBBIAMO COMBATTERE?”
( 03/01/2019 Villa Turina-San Maurizio Canavese)
Giorgia Stocco
