

La malattia non è invincibile, provai a mantenere il metodo restrizione settimanale con sport compulsivo, e abbuffata durante il weekend buttandomi anche abbastanza sull’alcool. Ma il suo “giochetto”, quello della bulimia, non funzionò. Dovetti dire addio a Pavia. Passai un 2016 pieno di esami andati benissimo. Ma arrivai ad Aprile stremata. Diedi giusto gli ultimi esami e poi mia mamma mi raccolse con il cucchiaino. Allora tornai a casa, ma la solfa era uguale. Vivevo di più con F. ma mangiavo veramente poco e mi buttavo sull’alcool. La bulimia si stava trasformando di nuovo in anoressia nervosa. Perdevo peso a vista d’occhio.
Tuttavia l’estate riuscii a mantenermi ad un peso abbastanza stabile: 46 Kg. Ma avvertì F. della mia perdita di peso giustificandola in altri modi.
A luglio ci fu il compleanno di F. io gli preparai una torta fatta di caramelle gommose, le sue preferite; Gli comprai un trolley da viaggio (il suo l’aveva rotto a Lisbona) e con i LEGO gli scrissi all’interno con il cartone Copenaghen. Ecco quello sarebbe stato il nostro prossimo viaggio. Io però avevo addosso l’anoressia. Avevo paura. Ma per amore ero disposta a farlo.
Siete pronti a vedere Copenaghen con i miei occhi?


