„[… ] il Palio, per capirlo davvero e partecipare al rito, deve essere vissuto: tocca farsi possedere dal Palio. [… ] dovrebbe farsi possedere dall’atmosfera, dall’amore dei contradaioli per i loro simboli, per il cavallo, il fantino, le tradizioni e le tante, piccole o grandi cose che animano l’attesa, infuocano la gara, esplodono con la vittoria (noo!! alleggeriscono il peso della sconfitta). Il Palio non si sviluppa solo nel minuto e quindici secondi della corsa, ma ha una storia precedente e una futura.“ — Gianna Nannini

Qualcuno dal cielo ha voluto che io trovassi il mio filo rosso. E’ una piccola cosa che ho imparato da un autore: IL FILO ROSSO, o filo conduttore, filo rosso del destino, un filo che collega due persone e fa si che anche se queste sono lontane siano sempre in qualche modo collegate. Questo significa che certe persone pur non cercandosi, non si perderanno mai. Il filo rosso, il destino chiamatelo come volete voi. Due persone che si incontrano senza mai essersi cercate.
Il Palio 2018 fu qualcosa di magico, finalmente potevo sfilare senza pensare che avrei potuto collassare da un momento all’altro. Ho ritrovato amici, persone che mi hanno vista crescere e poi ho trovato il filo rosso.
Non darò una lettera a questo filo, non racconterò i baci, e niente di più di quello che c’è stato.
Posso dirvi che è grazie anche a lui se questo blog si chiama sole e piume.
Questo filo Rosso mi fa arrabbiare, mi ferisce. Ma è il mio filo rosso. E io ci voglio credere.
Il palio andò a gonfie vele, a parte il fatto che non lo avevamo vinto. Ma mi divertì e vedere mio fratello vice-rettore mi ha fatto sussultare il cuore.
Purtroppo quando il Palio finì, le luci si spensero, rimasero solo gli amici quelli veri. Il mio filo Rosso andò via.
Ma una cosa ve la posso dire: a volte nei momenti di depressione gli amici ti salvano anche solo per poco. GLI AMICI SALVANO. E poi io il mio filo rosso ce l’ho ancora. Non è qua vicino a me, è molto lontano, ma esiste.
CREDETE NEGLI AMICI, NELLE PERSONE CHE CI SONO DA SEMPRE. Io avevo gli occhi chiusi, allora. Ora mi rendo conto che sono delle perle preziose.
E anche se ve l’ho già detto; molti mi scrivono, molti amici di persone che soffrono di disturbi alimentari mi chiedono cosa devono fare. Quindi non chiudete gli occhi, apriteli, prendete quelle mani e CURATEVI.
